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Il giovedì, primo giorno della formula week-end, è la giornata di apertura ufficiale del Cicloraduno, dedicata a Grosseto e alle tradizioni della Maremma. Il percorso in bicicletta sarà unico e partirà nel primo pomeriggio (intorno alle 15:00), dal Velodromo di Grosseto, dove sarà anche possibile accreditarsi al Cicloraduno, per raggiungere la Corte degli Ulivi, un agriturismo adagiato sulle prime pendici dei colli a nord di Grosseto, nella splendida cornice dell’antica “Fattoria il Marruchetone”.
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L’itinerario del percorso si snoderà inizialmente attraverso il capoluogo maremmano, toccando i principali monumenti, per poi proseguire nella campagna circostante, percorrendo strade secondarie asfaltate e su terreno interamente pianeggiante, per una distanza complessiva di 15 km circa.
Alla Corte degli Ulivi i partecipanti potranno assistere a un bellissimo e tradizionale spettacolo equestre dei butteri maremmani.
I butteri sono abili cavalieri che avevano il compito di seguire e curare le vacche maremmane “brade” cioè libere, dall’alba al tramonto, in sella al cavallo, anche questo di razza maremmana, fedele amico e compagno di vita.
Lo spettacolo è previsto per le ore 17 e “i cowboy maremmani” vi intratterranno dando prova delle loro capacità da mandriani, retaggio antico di una tradizione fortemente radicata e orgogliosamente tramandata in tutta la maremma, mostrando alcune delle fasi più importanti di questo antico mestiere.
Al termine dell’esibizione sarà offerto un ricco buffet di prodotti tipici maremmani. Sarà inoltre possibile acquistare vino doc, grappa e olio biologico che la stessa fattoria produce. Finito il buffet, si rientrerà a Grosseto lungo un percorso simile a quello dell’andata.
La Razza Maremmana – Presidio Slow Food
Questa razza autoctona dalle grandi corna a lira, dal manto con sfumature grigie e straordinariamente robusta ebbe il suo momento di maggior sviluppo tra le due guerre. La Maremmana è molto frugale, sopravvive in situazioni difficili ed è allevata solo allo stato brado, questo spiega la sopravvivenza della figura del buttero, da ottobre a marzo gli animali vivono alla macchia in ampi appezzamenti cintati. Passato l’inverno sono trasferiti in pascoli recintati, per sfruttare la produzione foraggera primaverile. A fine maggio si effettua la “merca”, cioè la marchiatura a fuoco dei vitelli di un anno. Ed è in quel periodo che le vacche adulte e le giovenche sono “imbrancate” (in gruppi di 25, 30 vacche per toro) per la monta. All’inizio dell’autunno i tori sono tolti dal branco e le mandrie tornano alla macchia.
L’allevamento brado contribuisce in modo decisivo al benessere animale e alla sapidità e salubrità delle carni (Fonte: Slow Food)
Il Cavallo Maremmano:
Le origini del cavallo maremmano si nascondono nel territorio della Maremma tosco-laziale al tempo degli antichi Etruschi. Da allora fino all'800 ha mantenuto le stesse forme iniziali: tozzo, forte, ombroso. Intorno al 1870 si cominciò a incrociarlo con cavalli dall'aspetto più gentile e slanciato; grazie all'incrocio con il purosangue inglese si giunse a quella che viene definita "la nuova generazione" con la nascita, nel 1902, dello stallone Fauno nelle scuderie reali di San Rossore (Versilia - Toscana). Il purosangue inglese oltre a ingentilire la tozza e rustica figura del vecchio maremmano ne ha anche aumentato la statura e la nevrilità.
Robusto, resistente alla fatica e alle condizioni climatiche avverse, generoso, è adatto come cavallo da sella ad adeguarsi alle più svariate esigenze. Per la docilità oggi questo cavallo è apprezzato come compagno per escursioni e passeggiate sia per adulti che per bambini (Fonte: Agraria.org)
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